Sunday 26 November 2017

Chi tene 'o mare...al teatro Mercadante

Chi tene 'o mare è fess e cuntend, chi tene 'o mare ossaje, nun tene niend.

Così recita una delle più poetiche canzoni di Pino Daniele, ieri sera reinterpretata dalla sempre verde Teresa De Sio nel suo show "Teresa canta Pino", al teatro Mercadante di Altamura, capitale della Murgia pugliese.




Un'esplosione di energia lo show della De Sio, accompagnata dai suoi brillanti musicisti tra cui l'esuberante violinista H.e.r.

Anche i più scettici convenuti ieri sera, a fine concerto avrebbero forse voluto alzarsi in piedi, saltare ed abbracciare i propri vicini, tanto era il calore, la sana pazzìa che arrivava dal palcoscenico.


"Voi la conoscete la parlèsia? 
La parlèsia è un codice parlato esclusivamente dai musicisti napoletani, un linguaggio usato per non farsi intendere dagli altri.


Vi dedico pertanto una canzone che ho scritto in memoria di Pino intitolata 'o jammone, che in parlèsia significa capo".



Teresa è impegnata da tempo nel progetto culturale di recupero e valorizzazione della cultura musicale del Sud. 





Penso al film documentario Craj girato nel 2005, concepito come un viaggio per la Puglia alla scoperta degli ultimi cantori quali Matteo Salvatore, Antonio Maccarone ed Uccio Aloisi.





Questa volta però Teresa ha inteso riportare a galla della nostra fugace memoria il suo concittadino Pino Daniele, cantautore napoletano e musicista italiano tra i più apprezzati all'estero.




Pino Daniele, e chi se li dimentica i suoi pezzi? Vivono sottopelle di chi li ha amati.

Io ho avuto la fortuna di assistere ad un concerto di Pino, a Torino, quando ero uno studente universitario. Quanti ricordi...

Ieri sera mi salivano le lacrime agli occhi quando ascoltavo Quanne chioveChi tene 'o mare...

...Napule è poi è qualcosa di più di una canzone: è una preghiera, una invocazione.



Chi non ha mai cantato con gli amici Je so pazz? La rivolta, il senso di ribellione verso uno Stato che ha spesso tradito il sud, costringendo con la repressione e la fame milioni di concittadini ad emigrare all'estero. Un po' quello che sta succedendo oggi, in tutta Italia questa volta.

Pino Daniele portò una ventata di aria fresca nella musica italiana. 

Apprezzato molto all'esteso, vanta collaborazioni importanti come Pat Metheny, Eric Clapton, Chick Corea e tanti altri.



4 giorni prima che morisse, lo vidi in tv esibirsi per la Rai, di notte, alla vigilia di capodanno. 

Lo vidi teso, contratto. 

Dissi a mia madre: "Pino Daniele non mi sembra stia bene". Morì il 4 gennaio 2015.

Lui soffriva di cuore, triste destino in comune con Massimo Troisi. 

Ciao Pino, ti porto nel cuore.

Saturday 18 November 2017

An Apulian in Amsterdam

It's my first time in Amsterdam.

I'm so excited about it!

What I expect to view in The Netherlands? Tulips, windmills, bicycles and the Van Gogh's paints, just to mention some of the main Dutch symbols.





Of course, I have spotted much more in Amsterdam than what I've mentioned above. 

However, I won't reveal everything because I'd like you to visit this fantastic country and discover it by yourself.






Founded by Dutch fishermen in 13th century, Amsterdam, in my point of view, epitomizes a place where civil rights are being sheltered. 







Religious minorities such as the Spanish and Portuguese Jews persecuted in the Middle Age by the bloody Holy Inquisition, had successfully settled in The Nederlands.

The newcomers had found a new place where to carry on peacefully their own activities such as diamond cutting, for which Holland still covers a crucial role on worldwide basis.

Walking through the city center is a unique experience.



I'd recommend you to purchase a ticket and get on board on one of the boats which take you along the canals.

Depicting Amsterdam like the "Venice of the North" not only would it be disrespectful, but also misleading.

In fact, the main difference between Venice and Amsterdam is that the former is steadily dying, sold to tourists; whereas the latter is plenty of people, especially youngsters.

I must confess that I have never seen so many people riding a bicycle to move around. I could not believe it.

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Thousands and thousands of people, kids and adults, women and men, dressing either smart or casuals clothes, riding their own bicycle: this is like a dream which has come true.

Therefore, the Dutch society is showing the direction to save mankind from self-destruction. 

Of course, there are dedicated paths and infrastructures which represent a fantastic incentive to use bicycles. 

Beside bicycles, Amsterdam is equipped with so many power suppliers for electric cars. As result of this, its city center is incomparably less polluted than any Apulian cities such as Altamura, Manfredonia and so on. Yes, it's true.

I have spent in Amsterdam three days. Walking has been my way to discover the city. I have walked for hours, from morning till sunset. I could not get enough of it, even though I felt wrecked at evening.

If you walk in town, it may happen to smell weed.

Marijuana it is freely sold in coffea-shops which actually pay taxes to the Dutch State (and not to criminal organizations as it occurs in Italy!) as well as the prostitution industry does over here. 

The sense of community experienced in Amsterdam is astonishing. 
Just to make an example, you often see a bench placed right outside private houses, provided by the owners themselves, so that whoever feels tired can take a rest.



Isn't this amazing? Yes, definitely it is.

Visiting the Jordaan quarter is a must! It hosts an endless market worth of being experienced.

You cannot come to Amsterdam without admiring the art produced by the Dutch masters.



Personally, I have opted for the Van Gogh's museum.

Admiring his paintings is a valid reason to travel to Amsterdam. 



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Amsterdam, sweet Amsterdam, I have fallen in love with you...









Saturday 1 July 2017

Toni Servillo legge Napoli

Napoli. 

Si fa presto a dire N-A-P-O-L-I. 
 
E poi, perché Napoli? Partenope!





È un po’ come il dilemma: Basilicata o Lucania?

Sono stato a Napoli in maggio. Ho fatto esperienza di Napoli da poco tempo, ahimè. Da allora ho sempre voglia di tornarci. 

Napoli è ricca d’arte (il centro storico di Napoli, come i “Sassi” di Matera, è patrimonio Unesco). 

Ho avuto il privilegio di vedere Napoli e tutta l’area vesuviana da Capri, meglio dalla villa del medico svedese Alex Munthe il quale elesse Capri a sua madre adottiva.

Il panorama è di una bellezza unica.


 



Ho ammirato a Napoli i Caravaggio colà custoditi, come anche l’ampia gamma di dipinti della scuola napoletana. 








 

Ciò che attira di Napoli non è solo la sua ineguagliabile bellezza ma anche il suo popolo e le sensazioni che si provano sulla pelle ed allo stomaco quando cammini per via Dei Tribunali.


‘O cazone, pijiati ‘o cazone” mi invita bonariamente a scegliere tra pizza e calzone un anziano signore cui è rimasto in bocca solo un dente, come ad un bambino.


Napoli. Si fa presto a raccontarne la poesia, ed il contributo al teatro mondiale che questa città ha prodotto.


 

Ci ha provato Toni Servillo, con l’interpretazione folgorante di testi tratti da classici e contemporanei: Giovanni Di Giacomo, Edoardo De Filippo, Ferdinando Russo, Raffaele Viviani, Mimmo Borrelli.






 E poi ancora Enzo Moscato, Maurizio De Giovanni, Giuseppe Montesano, Antonio De Curtis e Michele Sovente.

Prendendolo per mano, Servillo conduce il pubblico nelle stanze della poesia, del teatro, della canzone, del rapporto unico con l’aldilà della cultura napoletana. 


Un altro leit motif dello spaccato di Napoli offerto dall’attore attraverso la lettura dei testi è la grande miseria che ha sempre accompagnato una parte del popolo. Pier Paolo Pasolini diceva che Napoli è la città sottoproletaria per antonomasia.

Il popolo di Napoli ha storicamente dimostrato fierezza, ribellandosi a chi le faceva violenza.


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È stata la prima città europea a liberarsi dal nazi-fascismo, con gli scugnizzi che lanciavano bombe ai panzer tedeschi. 





Lo spettacolo Toni Servillo legge Napoli tenutosi sabato 30 giugno fa parte di un calendario di eventi teatrali organizzati dai teatri uniti di Basilicata.




Gli spettacoli hanno come palcoscenico il terrazzo di Palazzo Lanfranchi a Matera.




In una serata fresca, alla vigilia della sentitissima festa popolare della Madonna della Bruna (2 luglio), la platea gremita segue con attenzione i virtuosismi dell’attore nato ad Afragola nel 1959.







Dice di se Toni Servillo: “Il fatto di essere diventato famoso in tarda età, oltre i 40 anni, significa avere avuto il tempo di sviluppare una forma di antidoto verso la celebrità comunemente intesa […] Credo che diventare famosi da giovani sia una delle disgrazie più grandi che possano capitare”.




Non è vero che l’Italia sia priva oggi di grandi attori.

Abbiamo Toni Servillo. 

Teniamocelo stretto ed andiamone fieri.


Friday 20 January 2017

Il Violino Virtuoso, ma il piano non scherza...

Il duo Buccarella ha rapito i fortunati convenuti al teatro Mercadante di Altamura con una performance sublime.


Che meraviglia ascoltare la grande musica dal vivo.
La magia dell'attesa. La platea, il palco e la galleria illuminati a giorno.

Il pubblico conviene alla spicciolata. Chi si sofferma a salutare un amico, chi a conversare amabilmente con l'amica. 

Il primo squillo, poi il secondo, ed infine il terzo scampanellìo. Ci siamo quasi.

 
Solo una manciata di minuti perchè abbia inizio questo rito di socialità, tra i più suggestivi ed arcaici.



Chi ha visto il teatro di Taormina sa quale ruolo dovesse avere il teatro duemilasettecento anni fa, con il palcoscenico incastonato in prospettiva tra l'Etna ed il mare.



Giulia Buccarella al violino, Francesco Buccarella al piano hanno deliziato i timpani di un pubblico che non ha esitato a spellarsi le mani al termine di ciascuno dei pezzi in programma.

Io personalmente ho molto apprezzato Tzigane di M. Ravel e Czardas di B. Monti.

Seduto in Galleria, sono raggiunto da altri due spettatori che celermente prendono posto.

Nelle pause ne approfittiamo per parlare un po'.

"Io vengo dalla Transilvania" mi dice la signora "Lì da noi i nomadi hanno avuto un ruolo chiave nella musica".

 

Convengo con lei e penso al Sud della Spagna, dove immagino dobbiamo ai gitani il flamenco. 




Oppure alla danza delle spade di Torrepaduli, in Salento, anche questo un rituale degli zingari durante la notte di San Rocco.


E allora, che musica sia.




Monday 16 January 2017

Da Balla a Dalla

Sabato 14 gennaio si è scritta ad Altamura una pagina di poesia ispirata dalla stella di Lucio Dalla.














Nell'elegante cornice del teatro Mercadante, Dario Ballantini ha portato in scena il suo spettacolo Da Balla a Dalla.  Storia di una imitazione vissuta.

 



Supportato da musicisti virtuosi, Dario Ballantini, imitatore e pittore di Livorno, ha alternato ricordi a canzoni del cantautore bolognese.










Da bambino, Dario resta folgorato quando Lucio Dalla  presenta a Sanremo 4/3/43. Ne diviene un fedele fan, tanto da cominciare ad imitarlo.

 





Ed imitarlo gli riesce egregiamente, visto lo spettacolo presentato ad Altamura


 






Si conobbero a Livorno prima di un concerto del cantautore bolognese. Poi il caso volle che si sarebbero rincontrati su di un treno. Lì sarebbero diventati amici.

Alcuni anni dopo, alla presentazione di una sua mostra di quadri a Milano, Dario si fa coraggio e chiede a Lucio se gli andava di parteciparvi.

Dalla accetterà l'invito e canterà per l'occasione, onorando così la loro amicizia. Sono tanti gli artisti che debbono qualcosa a Lucio Dalla.

Negli ultimi anni il cantautore bolognese era stato in prima linea a difendere il mare delle isole Tremiti dalla possibilità che venisse estratto il petrolio in Adriatico, proprio nelle vicinanze delle isole Diomedee.



Diceva: "stanno bruciando il mare" citando il suo capolavoro Com'è profondo il mare, scritta proprio nella sua casa delle Tremiti.


 
L'amore forte, fortissimo di Lucio per il mare è scoppiato in Puglia, quando da bambino trascorse alcune estati in Manfredonia, al seguito della madre che lavorava come sarta


 
 

 Il suo primo 33 giri riporta in copertina proprio la città di Manfredi di Svevia, piazza Diomede, con il suo borgo dei pescatori.





Paolo Conte così ricorda Lucio Dalla: "è stato un grande artista. Gli artisti oggi sono meno genuini, meno fantasiosi. Lucio invece aveva una grande fantasia".

Siamo stati in tanti ad avere come amici Anna e Marco che cantano l'ultima luna durante un disperato erotico stomp.

Ma è qui che si è consumata la sera dei miracoli: Dario Ballantini che prende per mano ognuno di noi e ci conduce nella dimensione poetica di Dalla.

Ciao Lucio, non smetteremo mai di sognare con le tue canzoni...




Monday 2 January 2017

You don't know Bovino

Paraphrazing the Vittorio Bodini's poem tu non conosci il Sud, I ignored the beauty of Bovino.

I mean, I knew it was a great please to visit, but I've never had chance to.








So, a couple of days ago I went there with the purpose of walking around and see the statue menhir at the local musuem.

Its untouched historical city center has astonished me.

Bovino is located in Monti Dauni, a breath-taking area of North Apulia.

Monti Dauni encompasses the highest number of cities (6 on 10) awarded by Touring club Italiano with orange flag, synonymous of beauty and historical value.

I have booked a room at a nice B&B called La Posta

We ring the B&B bell. A lady opens the door, and welcomes us with a smile in her face. People here is humble also because Bovino is off the beaten track.

We feel tired, nevertheless we leave our bags in the room and get out to have a look around.




It's freezing, so we walk fast. 

We come across the Museo civico of Bovino, where I've got to learn about the amazing statues menhir.



Found between Bovino and Castelluccio dei Sauri, they date back the 3rd millennium BC.


The most beautiful examples are the female ones (pictured).

According to artepreistorica.it, in Apulia have been found the largest numbers of statue menhir retrieved in Italy.

  
The museum is small but it exhibits some unique items such as this sphinx (Roman age)




When I arrive at the museum, I find it shut down. So, I ring the mobile no. reported outside the museum.

A lady answers that she'll come over and open it up in half an hour.

"That's great!" I think to myself. 

But it's cold outside, it's freezing.

Standing by the main square, with the duomo on our left, we are looking in a centro culturale. A gentleman opens the door from the inside and say "Come in. It's cold outside"



That's fantastic. 

We have chance to get warm while talking with them.





We leave not before having given them our best wishes.




The castle Guevara is really cool.








Since few years, so many media companies have chosen Bovino as set where shooting their movies (Noi credevamo, Marina etc) 


Finally, I can say that I know Bovino.