Monday 24 December 2018

Rassegna di cabaret "47 corto che parla"


La rassegna di cabaret "47 corto che parla" è una rassegna nazionale giunta alla 16° edizione, la 5° al "Mercadante" di Altamura.






La serata è stata introdotta ed allietata da Silvano Picerno (direttore artistico del festival) e Franco Laico.





Il duo Picerno-Laico ha divertito non poco il pubblico, anche oggi convenuto numeroso.





Le battute e gli sfottò in salsa gravinese-altamurana sono stati a tratti esilaranti.

"Sai come si chiama il tanga a Gravina? U spaccaloffije".

Quando mi torna in mente ci sto ancora a ridere.  

Il Programma presentava un bel trittico di comici appuli: Tommy Terrafino, Antonello Vannucci e Filippo Totaro.


 
















A me son piaciuti molto Vannucci e Terrafino.

Il primo, con una narrazione musicata di una certa Bari, quella delle periferie (il quartiere "Libertà" od il "San Paolo", tra quelli menzionati dall'artista), restituisce al pubblico il lato disumano di chi è costretto a campare in quartieri difficili, magari con pochi servizi e con scarsi collegamenti al resto della città.



E dire che l'attuale governo ha usato i fondi destinati alle periferie per ben altri scopi.




Anche Terrafino ha contagiato il pubblico con la  sua satira verso l'integralismo vegano della sua presunta moglie. 





Per la serie "onore al caciocavallo", come vidi una volta scritto sui muri di Ascoli Satriano, sui Monti Dauni.

La performance di Totaro, invece, non mi ha entusiasmato, facevo fatica a seguirlo.




Un ultimo pensiero desidero rivolgerlo a chi non riesce più a disconnettersi dal web, neanche nel buio del teatro, distraendo pertanto chi come me era seduto nei palchi.


Auguri a tutti di sereno Natale e prospero 2019.

La traviata

"Almeno una volta nella vita bisogna vederla La Traviata..."






Così afferma mia moglie mentre usciamo dal teatro Mercadante di Altamura, ieri 12 dicembre, a mezzanotte.



Certo, è opportuno di tanto in tanto violare orari e consuetudini visto che era un giorno infrasettimanale.



E così sembrano aver pensato in tanti, visti i palchi e la platea gremiti, convenuti a far esperienza di quella magìa che solo il teatro può regalare: l'unicità dell'evento.

Infatti La Traviata sarà pure stata replicata innumerevoli volte nel mondo (in Italiano, la lingua dell'Opera!) ma ogni volta resterà unica.













Dopo l'uscita ci siam fermati presso una vicina pizzeria.
Fanno lo stesso tre dei valenti musicisti dell'orchestra Apulia che hanno musicato l'opera sotto la poderosa direzione del Maestro Antonello Ciccone.

"Complimenti" dico loro.

"Il teatro è molto bello" rispondono.

Imbocchiamo il Corso di Altamura, illuminato a festa.
Nessuno è in giro, se non qualcuno che come noi ha vissuto l'evento.

Ieri abbiamo donato questa esperienza ad una nostra cugina che non aveva mai visto l'Opera.
Era raggiante.





Ebbene non regalate inutili oggetti di cui le vostre case son zeppe ai vostri cari. Piuttosto accompagnateli a vivere un esperienza di questo tipo, forte, coinvolgente, emozionante.
Vi serberà nel cuore per tutta la vita in quanto avrete loro aperto le porte verso un'altra dimensione. 

Gli attori son stati tutti molto bravi, in particolare la protagonista "Violetta" (Aishan Mamedova), "Alfredo" (Sayan Tsympilov) ed il "padre di Alfredo" (Roy Espinoza).

All'uscita dal teatro surprise! 
I protagonisti dell'Opera sono usciti ed hanno atteso il pubblico per ringraziarlo.

Fantastico!




Gli attori di teatro non diventeranno mai ricchi.




Gli attori di teatro fanno questo mestiere per quei cinque minuti di applausi che eventualmente il pubblico, se ci sarà, donerà loro.