Il nostro bus parte da Matera alle 8.30.
€ 30 e via, ci sciroppiamo 400 km.
L'esperienza Riace è oramai patrimonio dell'umanità, un laboratorio sociale studiato ed apprezzato come testimonia il lavoro di due filmakers francesi un paese di Calabria che hanno realizzato un documentario co-finanziato da Euroimages, il fondo Europer di finanziamento alle arti visive per il rafforzamento dell'identità europea.
Erano anni che non partecipavo ad una manifestazione.
Questa era dettata da un moto di coscienza, qualcosa che non puoi non fare perchè te lo impone il cuore.
Alla fine eravamo circa cinquemila, e senza il maltempo del giorno prima, forse saremmo stati molti di più.
Il corteo è partito dalla strada che porta al cimitero.
I migranti di Riace erano in prima fila.
Ma cosa ha fatto di così straordinario questo sindaco di una comunità di 1500 anime?
Ha coniugato un evento di portata biblica, quale l'esodo dal Sud del mondo, con un esigenza di sopravvivenza della sua comunità, Riace appunto, a rischio estinzione.
Invece la speranza, il dono, è giunto dall'altra costa del Mediterraneo, un lago più che un mare, che aveva già regalato 2500 anni fa un altra fortuna, i Bronzi di Riace.
Oggi Riace è rinata, è rinata la speranza in Calabria, un futuro di declino che sembrava segnato, inarrestabile, è stato ribaltato dalla storia.
Essere con altre migliaia di persone sotto il balcone del Sindaco di Riace è stato toccante, emozionante. Anche Gesù è stato crocifisso. A volte chi fa il bene non viene ripagato con la stessa moneta.
Riace oggi incarna una visione di possibile rilancio del Sud Italia, e dell'Europa tout court: interculturalismo, pace, convivenza per crescere tutti insieme in un mondo dove la sfida è ridistribuire la ricchezza in un mondo sempre più fragile, sempre più inquinato.
Riace vivrà, l'umanità vivrà
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