Sunday, 30 September 2018

The "Banker to the poor" in Matera

On the 9th September, Prof. Muhammad Yunus presented his new book in Matera, European Capital of Culture 2019.





It's titled "A world of three zeros. The new economics of Zero Poverty, Zero Unemployment and Zero net Carbon Emissions".




Muhammed Yunus has been assigned the  Nobel Peace prize in 2006 for his revolutionary approach to the eradication of poverty through the microcredit; in other words, by lending little money to the poors who had nothing to offer as guarantee but the trust of returing the capital plus a minum of interest.




In the early '70ies of last century, Prof Yunus had returned to Bangladesh after having taught Economics in American Universities. In 1974, Bangladesh went through a tremendous famine which killed around 1.5 million of human beings of mass starvation and correlated consequences. 

Such an event proved to Yunus the inadequacy of the theories and concepts he had been teaching for years. 




A profound both professional and personal crisis affected Prof. Yunus. 





"I felt useless. I realized that the economic theories which I was teaching could nothing to tackle poverty and famine".

As result of this, he decided to study the real life of a Bengalese village by experiencing it, living there with the villagers. Just like an antropologist he observed the underlying dinamics which caused poverty such as the need of borrowing money at a high rate of interest so as to carry out a business! 

From this perspective, he realized that women were those who more suffered poverty.

These conclusions  will be determining the vision which inspires the Grameen Bank, established  by Prof. Yunus, in order to by-pass an  unavoidable bottleneck: banks refrain from lending money to poors.

"Banks should be supposed to lend money to those who need it, poors. Instead banks lend it to people who are rich!" Says Prof Yunus.

Around one hundred people have gathered to Palazzo Lanfranchi, where this event is taking place.

Almost four decades have passed since the Grameen Bank has undertaken this visionary job.





"Poverty is not given by the fact that people is lazy! not al all. Poverty is an economical process deliberately conceived".




Therefore, we are witnessing a trend where lesser and lesser people detain the large majority of wealth. 

In order to stop such a vicious circle, Prof Yunus suggests to avoid purchasing from top companies and start doing business with those organizations which do pursue not only profit but also social equality and environmental sustainability!

Selfishness cannot be considered the main trait of mankind. This lie has been introduced to justify inequality which leads to poverty.

From this perspective, world urges more than ever human beings out-of-the-box thinker, such as this optimistic man.




Ultimately, thank you Prof. Yunus for spending your life to give hope to mankind who seems so eager of HOPE for a better future.

Saturday, 8 September 2018

Gezziamoci...Basilicata in jazz



Massimo Zanchi
Non sono un grande conoscitore della musica jazz, anzi...

Ma il bello della vita è anche quello di lasciarsi prendere per mano dalla curiosità, scoprire nuovi dimensioni per poi accorgersi che diventano parte di te.

E' proprio ciò che è accaduto col Jazz qualche giorno fa.

 




Ultimamente, ho usato lo stesso approccio con il cinema di Tarkovskij, ma non ha dato frutti al momento. Chissà, riproverò con un altro dei suoi film, Solaris, recentemente menzionato da Elena Ferrante sulle colonne del The Guardian

Tornando a noi, quale migliore occasione per avvicinarmi al jazz se non con Gezziamoci 2018?




Risiedendo ad Altamura, ho la fortuna di vivere vicino Matera, una città che, come col suo pane IGP, sforna eventi culturali a ripetizione.


Non gli si sta dietro. Ma, badate bene, io questa la reputo una gran fortuna.




 

Quest'anno, alla luce dell'imminente evento internazionale di #Matera2019, Gezziamoci si fonde con Suoni del Futuro Remoto, per un unico progetto realizzato da Onyx e Fondazione Matera-Basilicata 2019.

  Cerco Gigi Esposito, veterano della rassegna e dell'associazione Onyx, ma è preso dalla presentazione della serata, per cui mi introduce alla giornalista e scrittrice Antonella Ciervo, nel ruolo di responsabile ufficio stampa di Suoni del Futuro Remoto



Tino Tracanna

"Gezziamoci, alla sua 31° edizione, ha come vision quella di coniugare la musica al territorio. Da sempre i balconi e le piazze di Matera costituiscono il palcoscenico degli eventi della rassegna".

Prosegue Antonella "Il 1° settembre, all'alba, abbiamo proposto l'ascolto del risveglio dei Sassi e della Murgia, in compagnia del sassofonista Tino Tracanna".




Continua Antonella Ciervo "Inoltre, nell'ambito di Suoni del Futuro Remoto, gli studenti dell'Università della Basilicata, coadiuvati dalle docenti Chiara Rizzi e Silvana Khutz hanno registrato le melodie della gravina al momento del suo risveglio; oltre ai suoni del lavoro degli artigiani locali"


Tommaso Bradascio



Aggiunge "dopodichè, i file audio così generati, saranno inviati al musicista Joe Johnson, il quale ne produrrà una partitura musicale che sarà suonata in settembre 2019 dal collettivo Onyx insieme ai musicisti Rino Locantore e Paolo Fresu".






Massimo Colombo

"Cool!" Penso, mentre prendo appunti.

Mi congedo da Antonella Ciervo scambiandoci una calorosa stretta di mano.

Personalmente, ho assistito a due concerti di questa longeva e radicata rassegna, quello del 31 agosto e del 2 settembre.



 


Nel primo caso, Inside Jazz Quartet, con Tino Tracanna (già menzionato), Attilio Zanchi (contrabasso), Massimo Colombo (pianoforte) e Tommaso Bradascio (batteria).

Nel secondo, con Monk's lost hat del trio Tino Tracanna, Attilio Zanchi (contrabasso) ed Ettore Fioravanti (batteria)

Che musicisti, che performance! E soprattutto quanto buon jazz


 In entrambe le serate, Tino Tracanna introduce i pezzi.

 

Gli omaggi a Thelonious Monk sono evidenti



 




"Una baronessa, Pannonica de Koenigswarter (NdR), mecenate dei jazzisti americani degli anni '40, '50 e '60 conobbe tramite Thelonious i più grandi musicisti jazz, tra cui Charlie Parker. Questi, ospite della baronessa nella sua suite in albergo, mentre guardava la tv scoppiò a ridere così forte che ne provocò la morte. Che bel modo di morire, ridendo..." confida Tino, ed inizia un nuovo pezzo...




Vi aspettiamo a Matera l'anno venturo, magari proprio a settembre.

Buon jazz a tutti