Saturday 8 September 2018

Gezziamoci...Basilicata in jazz



Massimo Zanchi
Non sono un grande conoscitore della musica jazz, anzi...

Ma il bello della vita è anche quello di lasciarsi prendere per mano dalla curiosità, scoprire nuovi dimensioni per poi accorgersi che diventano parte di te.

E' proprio ciò che è accaduto col Jazz qualche giorno fa.

 




Ultimamente, ho usato lo stesso approccio con il cinema di Tarkovskij, ma non ha dato frutti al momento. Chissà, riproverò con un altro dei suoi film, Solaris, recentemente menzionato da Elena Ferrante sulle colonne del The Guardian

Tornando a noi, quale migliore occasione per avvicinarmi al jazz se non con Gezziamoci 2018?




Risiedendo ad Altamura, ho la fortuna di vivere vicino Matera, una città che, come col suo pane IGP, sforna eventi culturali a ripetizione.


Non gli si sta dietro. Ma, badate bene, io questa la reputo una gran fortuna.




 

Quest'anno, alla luce dell'imminente evento internazionale di #Matera2019, Gezziamoci si fonde con Suoni del Futuro Remoto, per un unico progetto realizzato da Onyx e Fondazione Matera-Basilicata 2019.

  Cerco Gigi Esposito, veterano della rassegna e dell'associazione Onyx, ma è preso dalla presentazione della serata, per cui mi introduce alla giornalista e scrittrice Antonella Ciervo, nel ruolo di responsabile ufficio stampa di Suoni del Futuro Remoto



Tino Tracanna

"Gezziamoci, alla sua 31° edizione, ha come vision quella di coniugare la musica al territorio. Da sempre i balconi e le piazze di Matera costituiscono il palcoscenico degli eventi della rassegna".

Prosegue Antonella "Il 1° settembre, all'alba, abbiamo proposto l'ascolto del risveglio dei Sassi e della Murgia, in compagnia del sassofonista Tino Tracanna".




Continua Antonella Ciervo "Inoltre, nell'ambito di Suoni del Futuro Remoto, gli studenti dell'Università della Basilicata, coadiuvati dalle docenti Chiara Rizzi e Silvana Khutz hanno registrato le melodie della gravina al momento del suo risveglio; oltre ai suoni del lavoro degli artigiani locali"


Tommaso Bradascio



Aggiunge "dopodichè, i file audio così generati, saranno inviati al musicista Joe Johnson, il quale ne produrrà una partitura musicale che sarà suonata in settembre 2019 dal collettivo Onyx insieme ai musicisti Rino Locantore e Paolo Fresu".






Massimo Colombo

"Cool!" Penso, mentre prendo appunti.

Mi congedo da Antonella Ciervo scambiandoci una calorosa stretta di mano.

Personalmente, ho assistito a due concerti di questa longeva e radicata rassegna, quello del 31 agosto e del 2 settembre.



 


Nel primo caso, Inside Jazz Quartet, con Tino Tracanna (già menzionato), Attilio Zanchi (contrabasso), Massimo Colombo (pianoforte) e Tommaso Bradascio (batteria).

Nel secondo, con Monk's lost hat del trio Tino Tracanna, Attilio Zanchi (contrabasso) ed Ettore Fioravanti (batteria)

Che musicisti, che performance! E soprattutto quanto buon jazz


 In entrambe le serate, Tino Tracanna introduce i pezzi.

 

Gli omaggi a Thelonious Monk sono evidenti



 




"Una baronessa, Pannonica de Koenigswarter (NdR), mecenate dei jazzisti americani degli anni '40, '50 e '60 conobbe tramite Thelonious i più grandi musicisti jazz, tra cui Charlie Parker. Questi, ospite della baronessa nella sua suite in albergo, mentre guardava la tv scoppiò a ridere così forte che ne provocò la morte. Che bel modo di morire, ridendo..." confida Tino, ed inizia un nuovo pezzo...




Vi aspettiamo a Matera l'anno venturo, magari proprio a settembre.

Buon jazz a tutti






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